Il fenomeno

Negli ultimi anni è aumentata drasticamente la diffusione di reazioni allergiche, diventate ormai un problema per milioni di persone. I fenomeni e tutte le espressioni dell’allergia, dalle pollinosi all’atopia cutanea, hanno origine da vari fattori che trovano però un comune denominatore nelle mutate condizioni ecologiche e nelle modificate abitudini del nostro stile di vita, in diretta corrispondenza con l’aumento della industrializzazione della società.

Le cause

E’ chiaro come alla base di ogni disturbo allergico vi sia una predisposizione genetica, ma è anche vero che nei secoli scorsi, quando l’alimentazione e lo stile di vita erano più in sintonia con la natura, questi fenomeni erano quasi del tutto sconosciuti. E’ noto come l’allattamento artificiale del neonato rappresenti un fattore di rischio per allergie e ipersensibilità chimica. Così pure è stato più volte riscontrato che coloro che vivono nelle città, e quindi in un ambiente inquinato, abbiano maggiori possibilità di sviluppare patologie respiratorie e dermatologiche di tipo allergico. Da non dimenticare l’uso spesso frettoloso e superficiale, di certe classi di farmaci; oppure il loro impiego troppo protratto nel tempo, elementi questi di alcune abitudini scorrette che possono certamente aumentare i rischi di una maggiore predisposizione al manifestarsi dell’allergia.

La manifestazione

Le reazioni allergiche si possono manifestare con sintomi diversi a seconda degli apparati del corpo coinvolti: ad esempio nell’asma bronchiale si verifica un intenso senso di soffocamento con la sensazione di “fame d’aria” a seguito della contrazione della muscolatura liscia bronchiale, nella febbre da fieno o rinite-congiuntivite allergica i segni clinici sono a carico della mucosa nasale e/o della congiuntiva con starnuti, marcata secrezione mucosa, bruciore agli occhi, lacrimazione, fotofobia. Nell’orticaria invece i sintomi sono localizzati alla cute di tutto il corpo con prurito, comparsa di arrossamenti che si rigonfiano grattandosi.

L’insorgere del raffreddore da fieno o pollinosi è stagionale ed è correlato con il periodo di fioritura degli alberi, dei campi coltivati e dei prati tranne il caso in cui i pollini siano annuali. In questo caso si tratta di una allergia cronica (così come nel caso di allergia agli acari o al pelo degli animali, o quella a sostanze chimiche industriali).

I rimedi

Nella prassi quotidiana vengono consigliati farmaci sintomatici come gli spray a base di broncodilatatori o di antistaminici o gli inibitori leucotrienici, questi ultimi anche per via orale spesso associati a cortisonici. Se una persona sospetta di essere vittima di una allergia è necessario approfondire attraverso dei test cutanei e verificare la correlazione tra sintomi e il contatto con una o più sostanze responsabili: nel caso fossero pollini i sintomi peggiorano in corrispondenza dei periodi di comparsa, incremento e diminuzione dei pollini (calendari pollinici). In Italia i principali pollini allergizzanti appartengono alle famiglie delle Graminaceae, Urticaceae, Compositaea che fioriscono in primavere/estate più tardi rispetto agli alberi che cominciano a fiorire già da febbraio (cipresso, quercia, pino, castagno, tiglio, olivo, platano, ecc.). Studi recenti correlano la reazione allergica (soprattutto asmatica) a situazioni di stress o conflitti emotivi. Il trattamento in medicina omeopatica è soprattutto di tipo sintomatico e desensibilizzante, ovvero con rimedi che oltre a curare i sintomi stimolano il corpo a reagire di meno allo stimolo in questo caso rendendolo meno sensibile al fine che solo una dose maggiore di allergene provocherà gli stessi spiacevoli sintomi.

Tutti i consigli e le proposte di terapia di questo testo sono di carattere indicativo.
L’automedicazione delle patologie in età pediatrica deve essere comunque e sempre sottoposta al controllo dal medico in particolare per patologie forti come per esempio febbre alta o diarrea forte. Attenersi alla prescrizione medica o chiedere consiglio al farmacista.

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