Qualche giorno fa una cara neomamma mi diceva di avere una visione naturale della vita o meglio, armonica. Ho riflettuto su questo termine, sarebbe perfetto riuscire ad avere sempre armonia nella nostra vita, no?

Il perno fondante di praticamente tutti i protocolli a sostegno del nostro sistema intestinale dovrebbero essere i FERMENTI LATTICI, ma cosa sono, chi sono e quando andrebbero utilizzati, beh, spesso, non lo sanno neanche gli addetti ai lavori!

Si confondono i probiotici con i prebiotici, i tindalizzati con le spore, i miliardi di batteri di una sola famiglia, contro integratori che ne contengono molte, ma quali servono e per cosa?
Vi assicuro che quando tengo i corsi con i colleghi farmacisti ed erboristi raccolgo molte domande e dubbi!

Per cominciare il nostro microbiota, ovvero l’insieme delle nostre bestie intestinali, ha miliardi di micro organismi, suddivisi in circa 500 differenti specie. Immaginate di avere così tanti vicini o meglio così tanti colleghi di lavoro e che ogni gruppo abbia dei cibi e delle abitudini differenti… non è facile stare sempre in armonia, vero?

Come in ogni società se c’è equilibrio tra buoni e meno buoni, tutto funziona abbastanza bene, ma se invece c’è disbiosi, ovvero se i cattivi prevalgono sui buoni, allora non stiamo per niente in salute, questo è certo!

La nostra flora batterica varia a seconda dell’età, nel neonato abbiamo una prevalenza di lattobacilli rispetto ai bifido batteri, in età adulta il rapporto è 10 a 1 mentre nell’anziano si ha quasi un pareggio tra i due gruppi; eppure spesso si fa la metà dose di quello per adulti e lo si somministra all’infante, come non si tiene conto dell’età anagrafica della persona che deve assumere il probiotico.

Ma abbiamo le stesse bestie in tutte le parti del nostro sistema gastrointestinale?
No assolutamente, nello stomaco e duodeno vivono bene i lattobacilli, nel digiuno lattobacilli e streptococchi, nell’ileo e nel colon sono condomini, ovvero vivono insieme. Ma vedremo in un altro articolo in modo più approfondito cosa fare e chi dare in base alla problematica.

Cosa si intende per probiotico?
Il probiotico è il battere, che ovviamente deve essere attivo e vivo a livello intestinale, quindi per arrivare in tali condizioni deve riuscire a sopravvivere agli acidi dello stomaco e agli acidi biliari, ma oltre a questo deve anche riuscire ad aderire ai villi intestinali, come fossero delle liane, per potersi replicare e colonizzare!

Ma tutti i Fermenti in commercio sono uguali?

Facciamo chiarezza:

QUANTITA’ la quantità raccomandata per almeno uno dei ceppi di batteri presenti nell’integratore, deve essere di un miliardo di cellule vive e deve essere garantita la vitalità fino a scadenza. Temperatura durante la produzione e garanzia di protezione dell’umidità, sono quindi i due fattori essenziali per ottenere dei probiotici in salute.

ANTIBIOTICO RESISTENZA se deve essere assunto con un antibiotico deve dimostrare antibiotico resistenza o deve essere tindalizzato ovvero inattivato.

EQUILIBRIO CON IL PREBIOTICO, ovvero cosa mangia il probiotico? Il prebiotico, ovvero le fibre (io dico sempre che i nostri batteri sono vegetariani!); se il probiotico mangia correttamene produce sostanze fondamentali per la nostra salute intestinale, come l’acido butirrico.

Come in un insieme perfetto, il probiotico e il prebiotico formano il simbionte.

Questo per dirvi che se vi consigliamo alcuni tipi di fermenti e non altri è perchè abbiamo verificato che siano prodotti a regola d’arte.

        Test tolleranza acida, che dimostri che il 90% del bifido riesce a sopravvivere all’ac. Cloridrico e alla pepsina in un ambiente acido ph 3 per 1 ora a 37°.

       Test tolleranza ai sali biliari, più del 90% sopravvive ad un contenuto dello 0.3% dei sali biliari.

       Test di adesione intestinale, riuscire ad aderire al nostro intestino, condizione fondamentale perchè si possano riprodurre.

Ma oltre a dimostrare di essere un super eroe che riesce a passare indenne nel ciclo digestivo per arrivare nell’intestino, il nostro probiotico se indicato per l’utilizzo durante la terapia antibiotica deve non solo avere il passaporto di antibiotico resistenza (come il bifidum 104 resistente sia ad augmentin che ciprofloxacina),  ma anche quello di essere in grado di prevenire gli effetti collaterali della somministrazione antibiotica, ovvero di evitare disbiosi e quindi la diarrea, dolore addominale, gonfiore, sangue nelle urine, proliferazione della candida che poi regolarmente, in chi ne soffre, si fa vedere a livello genitale.

Ma, come chi mi legge e conosce da tempo sa già, non dobbiamo pensare ai fementi solo in termini di supporto alla terapia antibiotica o da utilizzare per normalizzare la flora batterica intestinale, se siamo soggetti a colite, sindrome del colon irritabile, candide, cistiti recidivanti, parassitosi etc, perchè il loro interesse per la nostra salute è legato a studi che mettono in evidenza una riduzione del 27% del rischio di episodi di infezioni nelle vie respiratorie e del 15% di infezioni da rinovirus nasale!

Ecco perchè sempre vi inseriamo una flora batterica come integratore anche nei protocolli a sostegno del sistema immunitario!

Ma basta che un integratore abbia miliardi di probiotici o è necessario che abbia anche il giusto prebiotico?

Se all’interno di un integratore metto determinati gruppi di batteri, ovviamente specifici per noi umani, bisognerà quindi prestare la stessa attenzione anche alla tipologia prebiotico, cioè anche la parte di cibo prediletto da quel gruppo dovrà essere sapientemente calibrato

Il prebiotico dovrà essere composto da fibre lattospecifiche (galattofruttoligosaccaridi) e fibre bifidogeniche (polidestrosio) ma non solo, esse dovranno rispettare gli stessi rapporti dei probiotici, ovvero 10 a 1.

Immmagino che possiate pensare che questa affermazione sia scontata, se io ho dieci vegetariani ed un carnivoro non darò loro da mangiare carne a tutti, perchè avrei dieci persone che non mangiano e che quindi non si riproducono. Ma vi assicuro che è molto difficile nel mondo infinito degli integratori a base di fermenti districarsi e verificare che siano prodotti nel modo corretto! Se ne salvano veramente molto molto pochi!

Quindi chiarito che in un integratore di fermenti ci devono essere non solo fermenti in grado di fare casetta dentro di noi ma anche il loro cibo nelle giuste quantità, vediamo quali sono le indicazioni che ci permettono di ottenere il massimo dalla loro assunzione.

Alcuni dubbi che almeno una volta abbiamo avuto tutti:

       I fermenti si devono prendere a stomaco pieno o vuoto?

Se abbiamo ceppi che non abbiano lo studio di tolleranza all’acidità dello stomaco, sarà preferibile a stomaco pieno in modo che si alzi il ph gastrico con il cibo; mentre per quelli che hanno lo studio di tolleranza, meglio a stomaco vuoto, in modo da non interagire con la digestione del cibo, stazionare il meno possibile nello stomaco ed andare nel nostro intestino a fare il lavoro per cui li abbiamo assunti!

       Il Saccaromice boulardi è un fermento?

No, è un lievito, non è di origine umana ed è stato studiato nella prevenzione di diarrea del viaggiatore; viene associato ai probiotici in caso di diarrea acuta virale e/o batterica, oppure nei protocolli di cistiti e candide recidivanti per sostenere la terapia stessa e scalzare batteri e funghi che non devono stare nel nostro intestino in quantità troppo alte. Si può abbinare anche ai probiotici in corso di terapie antibiotiche o quelli della sindrome del colon irritabile o ancora in presenza di diverticolosi, quando ci sia una fragilità intestinale per evitare effetti collaterali di disbiosi importante.

       Le spore sono fermenti lattici?

No, come dico sempre sono ovetti di una bestia che non colonizza il nostro intestino e può avere un utilizzo per diminuire la carica batterica patogena o micotica, resiste bene all’antibiotico ma non fa parte della nostra flora batterica! Quindi attenzione a quello che vi viene passato per fermenti lattici!

       Il fermento tindalizzato è composto da batteri vivi?

No, essi sono volutamente inattivati, sono già diluiti nel veicolo acquoso perchè essendo morti non temono temperature ed umidità. Hanno come scopo quello di sostenere il sistema immunitario, si possono quindi utilizzare nei protocolli specifici o  in associazione alle terapie antibiotiche nel primo step, che dovrà essere poi seguito da una ricolonizzazione con probiotici.

La Natura ci cura, ma come avete potuto leggere anche nella semplice assunzione di un fermento lattico, spesso non si viene correttamente orientati.

Con affetto

Franca

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