Noi uomini, e molti animali, abbiamo un sistema endogeno cannabinoide, ovvero abbiamo internamente un sistema che serve per mantenerci in equilibrio visto che agisce sulla percezione del dolore, sull’umore, la memoria e l’appetito, modulato da principi attivi cannabinoidi di autoproduzione!

Lo sapevate?
Io il sistema endocannabinoide lo avevo messo in una parte della memoria lontana, ma vista l’importanza di questi estratti nella salute e soprattutto nella qualità di vita di molte persone, ho deciso di ri-studiarlo per riuscire a spiegarlo il più semplicemente possibile, alla Piero Angela per capire!

Se pensate che il padre degli studi sulla Canapa sia un Hippie vi devo deludere!
Chi ha scoperto i principi attivi di questa pianta che nella medicina popolare è usata da sempre, ovvero il padre del CBD e del THC, i due cannabinoidi più conosciuti, è un chimico che nulla ha a che fare con gli Hippie che vengono in mente a tutti quando si parla di cannabis.

Il Dott.re Raphael Mechoulam è infatti un chimico israeliano ancora vivente, over 90, che non ha ancora smesso di studiare questa pianta ed i suoi attivi! I suoi studi hanno permesso di capire come funzionano i principi attivi della C. ma anche come funziona il nostro di sistema endocannabinoide.

Non è facile parlare di C. perchè si rischia di incorrere in pregiudizi che nulla hanno a che vedere con gli utilizzi di questa pianta ma non a scopo ludico, come viene definito, ma a scopo terapeutico.

Ma come funzionano i principi attivi di questa pianta e quali sono le distinzioni tra i due maggiormente conosciuti?

Innanzitutto vi ricordo che la fitoterapia si crogiola spesso con definizioni come Estratto stadardizzato, ovvero nel dire che un determinato attivo funziona se è ad una determinata concentrazione. Questo è corretto, ma fino ad un certo punto, perchè molto spesso quello che porta ad un beneficio è si l’attivo, a quella determinata concentrazione terapeutica (ovvero concentrazione che ha dimostrato di portare un determinato risultato) ma solo se all’interno di un fitocomplesso, ovvero se ci sono anche gli altri attivi della pianta che concorrono a potenziarne e modularne gli effetti.

Ecco quindi che anche nel caso della C. ditte che forniscono un certificato di analisi con solo l’attivo CBD, che a quel punto potrebbe essere chimico e non naturale, sono da scartare rispetto a quelle che invece forniscono un certificato con l’intero fitocomplesso!

Difficile immagino da comprendere, ma è come dire che per avere un muro solido non necessito solo di mattoni di qualità, ma anche di cemento, acqua, calce, e di manovalanza professionale!

Più chiaro?

Alcuni anni fa abbiamo infatti assistito alla fioritura di negozi che vendevano C. in tutte le forme, dalla Birra alla C. alle sigarette, dalla crema doposole, alle caramelle. Insomma molte persone non riuscivano più a capire quale fosse il confine e soprattutto la differenza tra la C. di vendita libera, di vendita in Parafarmacia, in Farmacia con ricetta e quella illegale.

Gli attivi più conosciuti della canapa sono il CBD e il THC, molecole che differiscono tra loro solo per un solo legame, ma che rende una psicoattiva e l’altra no!

Il CBD è stato scoperto nel 1964, un anno prima del THC, è il cugino di quest’ultimo, non ha effetto psicotropo, è legale e di libera vendita.

Il THC è la sostanza illegale, stupefacente, dotata di effetto psicotropo.

Nei prodotti di libera vendita la quantità di THC deve essere in tracce, ovvero praticamente non ha nessun effetto psicoattivo.

Ci sono proprietà che questi due principi attivi condividono, come l’effetto analgesico, antinfiammatorio, antidolorifico e ansiolitico, miorilassante, quest’ultimo meno evidente nel THC che nel CBD.

Inizialmente si pensava che l’effetto terapeutico fosse maggiormente presente se la C. era più concetrata in THC, ma poi molti studi hanno invece evidenziato che se sono presenti entrambi gli attivi, gli effetti benefici in termini soprattutto analgesici sono maggiori.

Il nostro sistema cannabinoide ha una serie di recettori tra cui i CB1, modulati da un neurotrasmettitore, l’ANANDAMIDE, associato alla percezione del dolore. Il THC gli assomiglia, si  lega ai recettori CB1 dando appunto sia gli effetti terapeutici che anche  l’effetto sballo

Negli stessi recettori si attacca anche il CBD, ma è come inserire un lego grande su uno piccolo, non si incastrano perfettamente, questo fa si che non ci sia  l’effetto stupefacente.

Il CBD si lega ad altri recettori del nostro sistema endocannabinoide, ed è per la sua efficacia come ansiolitico ed analgesico che è maggiormente utilizzato, ma ne parleremo dopo.

Se i due principi attivi vengono somministrati contemporaneamente si è visto che il CBD si lega al recettore CB1 in modo tale da inibire l’adesione THC, ecco perchè se presenti entrambi, con percentuali differenti, si ottiene comunque un effetto benefico ma contemporamente una diminuzione degli effetti collaterali di solito presenti nelle formulazioni con solo THC, come appunto la sensazione di sballo, arsura della bocca, senso di confusione etc.

Questo lo abbiamo verificato personalmente perchè dei nostri pazienti, dopo un primo utilizzo di CBD sono stati messi in terapia con quella prescritta dal medico, con alte dosi di THC, ma sono poi ritornati al semplice olio con CBD perchè non solo non tolleravano gli effetti collaterali di quella più forte, ma riferivano di avere maggiori effetti antinfiammatori e analgesici con il CBD.

Dove la C. è di libera vendita nelle confezioni viene indicata la percentuale dei due attivi proprio per capire che conseguenze in termini psicoattivi avrà quel prodotto.

Come vi dico e scrivo sempre i protocolli vanno vestiti su misura e soprattutto in questi ambiti il medico che segue il paziente per la terapia del dolore o altro, saprà indirizzarlo al meglio sull’estratto più indicato per quel determinato dolore o patologia.

Ma vediamo insieme le sue azioni e i suoi campi di utilizzo.

  •        Migliora il tono dell’umore, infatti il nostro sistema endocannabinoide è attivo sia verso i cannabinoidi autoprodotti che a quelli fitoterapici, ovvero introdotti con estratti della C.

Per questo motivo essa è un utilissimo supporto fitoterapico integrativo in molte malattie grazie alla sua azione miorilassante e antinfiammatoria.

Una delle sue azioni è quella di rallentare la degenerazione delle nostre endorfine, ovvero le nostre morfine personali (ricordate l’anandamide di cui vi ho parlato prima?) quindi aiuta a migliorare il tono dell’umore, anche quando ci sia molta tensione muscolare che porta dolore ed infiammazione. Avete presente quando dopo un’attività fisica soddisfacente  vi sentite doppate? Ecco in quel momento avete prodotto endorfine, che vanno ad agire proprio nel sistema endocannabinoide, la nostra anandamide ritorna!

  •        Effetto antipsicotico, il CBD può intervenire sostenendo l’efficacia della terapia farmacologica nelle malattie psichiatriche per la sua attività di regolatore. Riduce notevolmente lo stress e l’ansia, anche in disturbi come quello da stress post traumatico, o disturbi del comportamento dati dalla diminuzione della produzione endogena di anandamide.
  •        Nell’insonnia è molto utilizzata, non solo da sola ma anche come integrazione nell’assunzione di sonniferi, farmaci che inducono il sonno; inizialmente in associazione al farmaco per poi ridurre gradualmente le dosi dello stesso.
  •        Analgesico e antidolorifico, dove l’effetto analgesico è riconosciuto tanto da essere utilizzata anche nel dolore cronico, resistente alle terapie tradizionali, neuropatico ed oncologico (questo è la sua indicazione a livello del sistema sanitario). Serve a rimettere in equilibrio il sistema con la conseguenza di  spegnere il dolore neuropatico, nel quale sembra che il messaggio a livello nervoso sia entrato in un loop che trasmette solo dolore! La C. si può utilizzare come integrazione agli analgesici, per sostenere l’azione del farmaco stesso, questo la rende un ottimo alleato nella terapia del dolore.

Quindi per tutte le neuropatie, come quelle vaginali del pudendo, la vulvodinia, ma anche il dolore del trigemino, per non parlare della fibromialgia, è uno dei rimedi da utilizzare sicuramente.

Vi ricordo che ancor oggi la Vulvodinia è poco conosciuta e non è malattia per lo stato italiano, con conseguenze onerose per le donne che ne soffrono; a questo si aggiunge che la diagnosi arriva dopo un vero e proprio calvario e dispendio di energie mentali, fisiche ed economiche. La C. può essere di molto supporto nel dolore di queste donne, sia per uso orale che per uso locale, viene infatta inserita in alcuni cosmetici ma io preferisco far aggiungere l’olio direttamente in una crema o lipogel subito prima di applicarli con risultati ancor più efficaci! L’uso in queste patologie è perfetto anche per la sua azione come:

  •        Miorilassante, il cannabinoide migliora la percezione del dolore, quindi importante il suo utilizzo quando ci sia pressione sul nervo, ad esempio a causa di ernie, come la sciatica; dolore che quasi tutti noi abbiamo provato come sgradevole compagnia! Perchè? Perchè la C. non solo agisce sul nervo con un’azione di riassestamento del segnale del dolore ma anche con un’azione di disinfiammo sui muscoli che spesso sono essi stessi infiammati e contratti, grazie anche al suo meccanismo miorilassante!
  •        Antiemetico, proprio per questa sua attività antinausea associata alle precedenti, viene spesso utilizzato in oncologia per modulare gli effetti collaterali delle terapie, quali appunto nausee e dolori neuropatici, ma anche l’ansia e la depressione che spesso accompagnano un malato oncologico nel suo percorso di terapie.
  •        Artrite e psoriasi, in queste due patologie croniche ci sono molti studi a supporto dell’efficacia sia per via orale che per via topica del cannabinolo, non solo per la sua attività analgesica e disinfiammante, ma anche nella rigenerazione della pelle nel caso della psoriasi.

Come già detto, l’utilizzo del CBD nelle patologie descritte avviene con il supporto e la supervisione del medico curante, come Farmacista sono sempre a disposizione per chiarimenti e dubbi!

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