GUIDA AI PROBLEMI DI PROSTATA: PERCHE’ DALL’UROLOGO NON MANDIAMO LA DONNA?

La prostata è una ciambella, ha detto un urologo! Ciambella o castagna, viene descritta per lo più così, che cos’è la prostata e soprattutto dov’è? Questa ghiandola che si trova sotto alla vescica ed è attraversata dall’uretra, si sviluppa grazie agli ormoni maschili, ai quali ovviamente è sensibile.
Le vescicole seminali sboccano sulla prostata, la quale a sua volta produce circa il 20% del liquido seminale. Il fluido prostatico sembra stimolare la mobilità degli spermatozoi e anche proteggerli dall’acidità dell’ambiente femminile.

Questa ghiandola avvolge il sistema urinario dell’uomo, ricordate che nella rubrica precedente vi avevo accennato che spesso si confonde la prostatite con la cistite, infezioni che spesso vengono confuse dai pazienti con l’ipertrofia prostatica.
Ma queste problematiche possono esser presenti anche insieme?
Ma l’intestino come sta?

Il problema fondamentale è che mentre per le donne è routine andare a farsi controllare la “natura” dal ginecologo, l’uomo non se la pensa proprio che la sua natura debba venire tagliandata regolarmente, anzi se può non ammette neanche a se stesso di avere un problema se non quando esso è, spesso, alle porte della patologia!
Devo dire che se il sesso femminile è confuso rispetto alla fisiologia del proprio organo genitale, beh quello maschile spesso non sa neanche di averla la prostata e soprattutto non sa dov’è posizionata. Un urologo ad un corso di aggiornamento proprio sulle disfunzioni erettili ed il benessere della prostata, ci ha fornito dati veramente sconfortanti rispetto alla conoscenza di questa ghiandola da parte dei proprietari della stessa! Per non parlare di cosa fare e non fare per mantenerla in salute!
Ma non fanno più educazione sessuale a scuola mi domando io? Ricordo ancora benissimo che la mia maestra in 5° elementare ci fece studiare veramente in modo molto approfondito i genitali!

E’ fondamentale che voi uomini sappiate come prendervi cura della vostra ghiandolina! Vediamo quali sono le problematiche più comuni.

La prostatite è causata di solito da batteri come i nostri Eschierica coli, oppure dalla clamidia, il micoplasma o l’ureaplasma, ma anche streptococcus e il virulento papilloma virus possono esserne responsabili!
Spesso questa problematica deriva dal passaggio di questi patogeni da un intestino non regolare (attraverso l’uretra, ma anche per diffusione diretta) il cui mal funzionamento è spesso collegato ad abitudini alimentari scorrette ma anche ad una sedentarietà data dal tipo di lavoro (smartworking imperante in questo momento), per non parlare di una attività sessuale discontinua, oppure all’abitudine del coito interrotto, ma anche da cistiti ricorrenti.

La sintomatologia della prostatite è simile a quella presente durante la patologia dell’ipertrofia prostatica.

Spesso infatti si pensa che esista solo l’ipertrofia prostatica benigna, quella che costringe ad alzarsi frequentemente di notte per urinare, spot televisivo istruisce ma nello stesso tempo fa quasi diagnosi e molti si autocurano senza passare per il medico urologo! Questo non è corretto, si può pensare di prendere un integratore nel frattempo che si prenota la visita, ma poi dal medico bisogna andare!

Quindi se il sintomo è non solo un frequente bisogno di urinare ma anche con una strana “urgenza, impellenza”, un controllino sarà bene farlo.
A queste prime due avvisaglie si può associare anche la difficoltà nella minzione, ovvero la persona deve “pensarci” prima di vedere l’urina scendere, in questo caso spesso il flusso non è più così fluido e può esserci anche dolore.
Può anche succedere di pensare di averla fatta tutta ed invece “gocciolarsi sui piedi”… si chiama gocciolamento post-minzione.

E’ finita qui? No! Se a queste avvisaglie si abbinano anche difficoltà nella sfera sessuale, mi raccomando che bisogna parlarne subito con il proprio urologo!

Riassumiamo i sintomi?
FREQUENZA
NICTURIA
URGENZA
ESITAZIONE e MINZIONE A STEP
MINZIONE DEBOLE
GOCCIOLAMENTO POST MINZIONE

Gli esami che normalmente vengono fatti per poi arrivare ad una diagnosi non sono invasivi, infatti si tratta di esami del sangue ed urina per valutare eventuali infezione ed il valore del PSA ed un’ecografia esterna che valuta anche il residuo dopo la minzione a livello della vescica, nel caso anche l’uroflussometria.
Chi è che valuta che esami farvi fare? Normalmente l’urologo dopo una visita e un’accurata anamnesi; la visita spaventa gli uomini, ma essa non è nulla più di una visita dal ginecologo.
Ma è l’ecogragia transrettale che spesso fa rimandare l’incontro con lo specialista, questa però viene di solito fatta solo se dopo gli esami visti prima se ne vede la necessità.
Quindi non abbiate timore, ricordatevi che al vostro apparato va fatta manutenzione e se vi da dei segnali non si deve non ascoltarli.
La macchina la portate regolarmente a fare il tagliando?
Sarà poi lo specialista a decidere come agire e spesso se preso in tempo si tratta solo di proteggere la prostata.
Il medico quindi utilizzerà farmaci o integratori per migliorare la sintomatologia.

L’ALIMENTAZIONE PROTETTIVA

Cibi da evitare? Ce ne sono? Certamente ricorda che sei quello che mangi! Spesso si semplifica dicendo al paziente:
TOGLI alcolici, come vino e birra, cibi piccanti e spezie, insaccati e carne di maiale in generale, formaggi stagionati e cioccolato!

Perchè? Perchè come molti di voi che mi seguono sanno sono alimenti che aumentano l’infiammazione, ma in questo caso perchè si tende ad eliminare questi alimenti è bene che venga spiegato, così da rendere il paziente più consapevole.

In realtà al corso di cui vi parlavo prima, l’urologo ci disse che “vino rosso fa buon sangue”, infatti la birra, essendo fatta con il Luppolo, pianta estrogenica, non aiuta affatto la funzionalità maschile.
Quindi signori, non bisogna esagerare con l’alcool soprattutto con il caldo, ma un bicchiere di vino rosso di qualità aiuta non solo l’umore ma anche il tono fisico!

Fondamentale è, ovviamente anche in caso di prostatite, mangiare in modo sano, inteso con il giusto abbinamento degli alimenti, NON GUARDATE LE CALORIE, NON SIETE MACCHINE A VAPORE, l’importante è come quegli alimenti si trasformano dentro di noi.

LA NATURA TI CURA
Quindi ribadendo il concetto che la diagnosi và fatto dal medico Urologo e non dal Dott.re Google, vi presento la Natura, che ti cura, cosa ci offre a sostegno del benessere della prostata!

ACQUA ACQUA ACQUA e possibilmente bere la Tisana Cistis, che contiene tra le altre l’Uva ursina, pianta speciale per queste problematiche, che agisce ripulendo le vie urinarie con azione antisettico e antinfiammatorio!

INTESTINO non voglio annoiarvi, abbiamo capito che se non funziona non stiamo in salute; se c’è anche un intestino che non funziona bisogna assumere dei probiotici che ripristino la giusta funzionalità delle mucose intestinali.

ATTIVITA’ SESSUALE
Per gli apparati sessuali di entrambi i sessi abbiamo sempre detto che il corretto utilizzo permette di mantenerli in efficienza! A corso di cui sopra lo specialista suggeriva un rapporto sessuale con una frequenza di almeno una volta alla settimana, anzi lui diceva esattamente ogni 5 giorni, per “spremere adeguatamente la prostata”!

SPORT
Sicuramente gli sport che mettono sotto stress l’apparato, come ad esempio il ciclismo, non aiutano certamente quando siamo in presenza di un’infiammazione della vostra ghiandola!
Ma nello stesso modo neanche quelli che prevedono indumenti molto aderenti o esposizione ad alte o basse temperature! Ma sarà l’urologo a darvi indicazioni in questo senso!

INTEGRATORI
Rispetto a queste infezioni, il protocollo naturale può essere un effetto di sostegno dell’attività antibiotica prescritta dal medico o un protocollo di supporto successivo alla cura; le indicazioni nel caso di cistiti e uretriti batteriche, sono quelle che potete leggere nel MANUALE DELLA CISTITE.
Vi descrivo di seguito gli altri estratti fitoterapici utili per la loro attività mirata alla prostata.

POLLINE
Questi bellissimi pallini colorati come un campo di girasoli, oltre alle più conosciute funzioni di sostegno del fisico nelle astenie per l’azione remineralizzante, ricostituente e di sostegno anche nei soggetti più anziani, è uno dei rimedi più antichi utilizzati per la prostata perchè la sua presunta azione antinfiammatoria e antiandrogena, porta un beneficio soprattutto nella sintomatologia urinaria.
Non avendo interazione con i farmaci si può abbinare anche ad altre terapie in atto, sembra in realtà un alimento più che un integratore e lo si assume infatti mescolato allo yogurt a colazione oppure in un po’ di miele o formaggio spalmabile.
Molto gradito anche alle persone meno giovani perchè oltre a sentirsi meglio dal punto di vista dei sintomo urinari, si sentono meglio anche fisicamente e mentalmente.

QUERCITINA
Salita in auge con i COVID, questo principio attivo estratto per lo più dall’aglio e dalla cipolla, è presente nell’uva rossa e quindi nel vino rosso, ma anche nel The verde e nel cappero che ne è ricchissimo.
I suoi meccanismi di azione sono molteplici ma per quanto riguarda questo argomento vi posso dire che essa inattiva degli enzimi responsabili delle “cascate infiammatorie” e che ha una forte azione di inattivazione dei radicali liberi, con azione antiossidante molto efficace. Ma agendo anche come antiox rispetto alla ripristino della vitamina E, essa è un ottimo antiage!
Diciamoci pure che un’integrazione con quercitina a cicli potrebbe giovare a tutti noi! Ricordiamoci quindi che bere almento una tazza al giorno di Thè verde in parte, toglie il medico urologo di torno!

Stavo ascoltando un programma di salute che parlava di prostata nel quale l’Urologo intervistato diceva che non si dovrebbe più definire l’ipertrofia prostatica come una patologia, perchè essa è la normale evoluzione della prostata con l’avanzare dell’età! Direi che è un modo di valutare la questione molto più corretto, visto che con l’età la parte centrale della prostata si ingrossa. Visto quindi che il problema sopraggiunge con l’età si deve fare attenzione e prendere le oppurtune accortezze anche integrative da subito, per evitare peggioramenti!
La prostata abbiamo capito è sensibile agli ormoni maschili, soprattutto al Testosterone, o meglio la sua forma DHT, il diidrotestosterone del quale abbiamo già parlato quando abbiamo affrontato la caduta androgenetica!
Sempre il solito enzima 5 alfa-reduttasi, responsabile della conversione del testosterone in DHT, è la miccia che attiva la crescita della prostata!
Sintomi principali sono quelli a livello della potenza del getto dell’urina (non la faccio più così lontano), spesso in associazione con un ritardo dell’urina nello scendere rispetto a quello che ci si aspetterebbe rispetto all’urgenza che si sente.
Gli altri sintomi coincidono con quelli visti prima per le prostatiti, ecco perchè ribadisco che la diagnosi deve essere fatta dall’urologo.
Se le accortezze alimentari sono le medesime viste sopra mentre gli integratori possono differenziarsi, o sommarsi, a seconda dei sintomi.

INTEGRATORI
Le piante più famose ed utilizzate sono la Serenoa Repens, il Pygeum Africanum, i semi di Zucca, l’Epilobio e la Sequoia!

SERENOA REPENS o SABAL SERRULATA
La droga, ovvero la parte con i principi attivi, della Serenoa è costituita dalle bacche, e la pianta è una piccola Palma di origine Americana, utilizzata dagli indiani proprio per curare i disturbi dell’apparato urinario! L’estratto ha un’azione antiandrogena, infatti i suoi principi attivi agiscono direttamente sui recettori del diidrotestosterone DHT, ed indirettamente sull’enzima 5-alfareduttasi, che trasforma il Testosterone in Diidrotestosterone. Questo meccanismo lo abbiamo già affrontato nell’articolo sulla caduta dei capelli quando ho parlato della caduta ORMONALE androgenetica.
Ma non solo, infatti i principi attivi della Serenoa agiscono anche “mascherando” i recettori, ovvero i punti di ancoraggio, per il Testosterone, situati nel tessuto prostatico. Quindi un’azione a 360° ma solo a livello dell’organo sessuale, non nel resto del corpo!
Ci sono veramente moltissimi studi che confermano l’efficacia della Serenoa per le problematiche prostatiche, con un miglioramento su tutte le problematiche viste prima. Su grandi numeri si sono avute diminuzione della sintomatologia fino al 75%, quindi un estratto veramente super, con effetti collaterali praticamente bassisimi <all’1% dei casi!
Molti studi poi mettono a confronto l’azione della Serenoa con il farmaco di riferimento che è la Finasteride, con risultati veramente incoraggianti.

PYGEUM AFRICANUM
Del Pygeum Africanum viene utilizzata la corteccia, che come la Serenoa contiene principi attivi, fitosteroli e acidi grassi utili nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna sia per la sua azione antinfiammatoria che per quella di inibizione del famoso enzima visto sopra. L’unione fa la forza e le due piante insieme aiutano a migliorare la nicturia, ovvero la necessità di urinare di notte, ma anche a sbloccare il flusso urinario, senza compromettere l’attività sessuale!

ZUCCA, semi
La maggior parte delle persone abbina i semi di zucca all’utilizzo come antielmitico, ovvero per eliminare i vermi intestinali e per lo stesso motivo nella tradizione erboristica li si dava anche ai bambini con enuresi notturna (pipì a letto).
Ma essi venivano utilizzati anche per le problematiche della prostata. Infatti il loro meccanismo d’azione sembra essere sempre simile a quelli visti sopra, ovvero a carico del nostro famoso enzima; questo è il motivo per cui nelle formulazioni degli integratori molto spesso viene inserito l’olio dei semi di zucca che è il più ricco dei componenti attivi!

EPILOBIO
L’Epilobio è invece una piccola pianta erbacea che viene anche chiamata garofanino dei boschi; già Maria Treben nei primi del 900 ne raccontava e suggeriva l’uso negli uomini proprio per le sue caratteristiche di antiflogistico e disinfettante delle vie urinarie. Quindi l’Epilobio io normalmente lo associo all’Uva Ursina e al Vaccinium Vitis, quando ci sia una componente anche “infettiva” oltre che infiammatoria. Oppure lo miscelo alla SEQUOIA gigantea, rimedio da non dimenticare nel sostegno della prostata senescente, per la sua azione di stimolo dalla vitalità mentale e sessuale, ed al RIBES Nigrum, il cui macerato agisce come un “cortisone” naturale sfiammando.

Questa condizione è ancora più frequente rispetto alle problematiche come l’ipertrofia prostatica e le prostatiti, ma ancor più “rimossa” dalla mente del sesso maschile, spesso le problematiche sono correlate, ma non sempre.

Se la TV docet che in quelle problematiche qualcosa si può ancora fare, sembra che per la disfunzione erettile l’unico rimedio sia la famosa pastiglia blu. Qual’è il problema? Che spesse volte l’uomo ha timore, vergogna, imbarazzo a parlarne con il medico curante e quando bene ci riesce, viene liquidato con la prescrizione della suddetta pillola. Ma dov’è il quid? Che viene detto “la prendi e via”… e così spesso non funziona!!! Con la conclusione che spesso l’uomo se la mette via e amen, amen anche per la compagna che deve accettare che non si abbiano più rapporti, oppure, nei casi migliori è proprio lei a chiedere aiuto! Devo dire che negli ultimi anni anche gli uomini vengono autonomamente, grazie all’avanzare della mia età! Da annoverare nei benefici dell’invecchiare, essere valutata ancor più professionale.

Per scrivere questo articolo mi sono documentata anche sul sito della SIU, ovvero la società Italiana di Urologia, dove ho spesso sorriso di quanto ho ascoltato e letto.
Ma se i medici chiedessero alle donne quanto prima farebbero!!

Direi di proporre che dall’urologo ci va la donna, che descrive benissimo i sintomi del proprio compagno senza nessun imbarazzo, così il medico capisce bene di cosa si tratta, poi si fa entrare l’uomo che viene visitato senza dover dire nulla! Ma sai quanto prima si farebbe diagnosi!

L’importanza di andare dallo specialista anche per questa problematica è fondamentale perchè essa può nascondere sia le altre due, ma anche malattie ben più gravi sia a livello cardiovascolare, che di tipo metabolico, come il diabete!

Quindi uomini non abbiate timore e chiedete aiuto, ma soprattutto donne aiutateli ad affrontare queste difficoltà.

Al di là di questa mia proposta, che sinceramente ritengo ottima, vi devo invitare a guardare i video del Dott.re Ferdinando Fusco, Urologo ed Andrologo presso il Policlinico Universitario Federico II di Napoli, veramente delicato e professionale nell’affrontare questi argomenti.

Quali possono essere infatti gli aiuti in questo caso, ovvero se non ci fossero problematiche patologiche nascoste, il dottore le individua nell’utilizzo, se ce ne fosse la carenza del Testosterone.

Lui stesso lo descrive come un angelo vestito da demonio o viceversa, per l’uso e l’abuso di questo ormone, che tanta paura fa quando viene prescritto. A me ricorda il problema Curcuma, ricordate? Prima faceva dimagrire, poi faceva morire, serviva per il fegato ma non si può dare se il fegato ne ha bisogno… insomma come tutte le prescrizioni anche in questo caso vanno fatte dallo specialista e non dal Dott.re Google!

Nel 1992 l’OMS ha definito quando si deve dare questo ormone, ovvero quando sussiste il deficit dello stesso, allo stesso modo di quando si consiglia la terapia ormonale quando la tiroide non funziona.

Ma non si acquista online, perchè ci si è autofatti la diagnosi, ci si deve assolutamente rivolgere ad un medico!!!

LA NATURA TI CURA

Anche in questo caso la Natura ci supporta, ovviamente dopo aver verificato che non ci siano patologie!

Vi ricordati i nostri famosi funghi medicinali ?

cordyceps
reishi
ginseng
damiana

“Il carcinoma della prostata è il tumore più frequente nel sesso maschile dopo i 50 anni di età, ed il 2° come causa di morte dopo il cancro al polmone.”
Capite bene l’importanza di tagliandare l’apparato con regolarità.

Ci sono dei fattori di rischio rispetto al tumore alla prostata?
La genetica è presente, ovvero esiste una mutazione genetica che può dare questa indicazione, sia da parte di mamma che di padre.

Età? Sicuramente si ha un aumento del rischio con l’aumento degli anni, tanto che dopo i 50° bisogna andare dall’urologo come la donna va dal ginecologo.

Le abitudini, fumo alcool droghe, pregresse infezioni.

L’alimentazione è fondamentale, tanto che la dieta asiatica è definita protettiva per la prostata, infatti si è visto che quando un asiatico vive in occidente e si adegua all’alimentazione occidentale, esso non è più protetto ed è soggetto alle nostre statistiche!

Dott.ssa Franca Grossi
Farmacista Fitopreparatore

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