Già a partire dall’anno scorso ho ricominciato a vedere delle nebbie fitte e dense com’era da veramente tanti anni che non mi succedeva. Immagino che anche voi le abbiate notate.
A molte persone la nebbia incute paura, sicuramente chi viaggia in macchina ne ha tutti i motivi, ma a me la nebbia piace.

Io abito in campagna, e quando c’è la nebbia spesso mi trovo ad immergermi dentro come se fosse un cunicolo, perché invece che essere a banchi, è stratificata e parte da circa un paio di metri dal livello della strada, quindi la sensazione è quella di passarci sotto, tanto che mi viene spontaneo il gesto automatico di abbassarmi anche se sono alla guida.

La nebbia può farti perdere la cognizione del tempo e dello spazio, ricordo volte in cui mi sono fermata per fare mente locale e pensare a che punto della strada potevo essere…

Anche in questi giorni di relax qui nel borgo marchigiano di Montefabbri, la nebbia, ma più che nebbia sembra una bruma, ci ha fatto compagnia.

Sono andata a piedi nel cimitero del borgo e poi ho camminato fino al “monte” ovvero la parte più alta della collina… la sensazione era di pace assoluta, mi sembrava di essere isolata dal resto del mondo. Solo il bosco, lo scricchiolio dei miei passi, nessun rumore, solo profumi e aria immobile.

Che strane sensazioni. La nebbia stava salendo lentamente e sembrava voler avvolgere tutto, la valle con queste nuvole basse addensate con le colline come scogli, una vista che mi ha lasciato una sensazione di pace.

Alla mattina eravamo andati a vedere la mostra di Raffaello e i suoi “amichetti” in Urbino, le vedute di allora sono le vedute di oggi, gli alberi dipinti, con i colori autunnali, le sfumature dorate, le foglie che vibrano, la bruma che sale… sono oggi come allora immutati…ma ce la faranno a resistere altri 500 anni?

La nostra generazione ce la farà veramente a metter fine allo scempio o continuerà a distruggere, uccidere, devastare?

Questo pensavo mentre camminavo in quei posti che poche ore prima avevo visto dipinti in modo così magistrale dal nostro Raffaello…ho cercato di imprimere nella mia mente questi paesaggi, questi odori, queste sensazioni perché sono momenti che mi porterò sempre nel cuore.

Proprio la sera stessa abbiamo visto un documentario su un pittore Inglese, John Constable, paesaggista, dove facevano vedere gli stessi posti dipinti nei quadri, praticamente invariati ed addirittura protetti per rimanere tali perché meta turistica; i suoi quadri dopo la morte della moglie di cui era molto innamorato erano invece dedicati alle nuvole, ai cieli scuri e tempestosi dell’Inghilterra invernale, molto simili alle nuvole del pomeriggio marchigiano.

Che strane coincidenze.

A volte sono così incredula nella capacità degli uomini di migliorare, quando leggo il giornale e vedo certe notizie mi sembra che veramente siamo insalvabili. Ma ogni volta succede qualcosa che mi permette di aver ancora fiducia!

La mostra del Raffaello, una mostra non semplice e per nulla divertente dal punto di vista dei bambini, era invece popolata di famiglie e creature anche piccole, che sicuramente un po’ si saranno annoiate, ma che i loro genitori stanno educando alla cultura e all’arte, fantastico!

Io credo fermamente che la cultura sia fondamentale per creare delle menti aperte, menti in grado di distinguere il giusto, nell’ignoranza vedo solo il buio, la nebbia a banchi, vedo l’odio per tutto quello che non si capisce.

Mentre stavo ammirando una Madonna con bambino, davanti a me un papà ha raccontato alla sua bambina il quadro, dicendole che il volto di quella Madonna caratterizzava la pittura di Raffaello perché era così dolce come nessun altro la dipingeva, questo papà mi ha commosso, si sentiva l’amore per la pittura e l’amore per la sua creatura, la necessità di trasferire in lei la passione per l’arte.

Poco dopo davanti al disegno preparatorio in carboncino, la bambina ha detto che lei sicuramente avrebbe fatto un lavoro migliore, lui ha sorriso ma non l’ha contraddetta, solo il suo sguardo tradiva il suo pensiero.

Chissà, magari la creatura è un’artista in crescita!

Quindi che dire, mi sono persa nella nebbia.

E voi? In che nebbia vi perdete? Anche se a volte vi sentite persi, abbandonati e soli, sono sicura che una mano amica c’è, basta guardare bene, spesso le persone si offrono di aiutarci ma non le vediamo.

Buon inizio settimana! Con affetto, Franca.

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