Ricordati di controllare la glicemia!

Se rientrate nella descrizione fatta qui sopra, non dimenticate, la prossima volta che farete gli esami del sangue (ma se è tanto che non li fate è meglio provvedere) di controllare la glicemia a digiuno, cioè i livelli di glucosio (uno zucchero) che circolano nel sangue.

Se trovate, o sapete già di avere, un valore compreso tra 100 e 126 mg/dL potreste essere in quella condizione definita “prediabete” che aumenta di circa il 50% il rischio di ammalarsi di diabete vero e proprio nel giro di soli 5 anni. In questo caso il vostro medico curante potrebbe prescrivervi un altro esame chiamato emoglobina glicata che dà un informazione più utile, in quanto è in grado di dire se la glicemia è rimasta o meno troppo alta rispetto ai limiti di normalità nei due-tre mesi precedenti l’esame.

In un passato non troppo lontano, il diabete veniva spesso diagnosticato a persone “di una certa età” tanto che si parlava di “diabete senile”, per differenziarlo da quello cosiddetto “giovanile”, molto più raro e che ha caratteristiche molto diverse (che esulano da questo approfondimento). Quindi il diabete per lo più era qualcosa che riguardava gli anziani, i nostri nonni.

Purtroppo negli ultimi anni lo scenario è cambiato con estrema velocità e casi di diabete di tipo II (il nuovo nome con cui ci si riferisce al vecchio diabete senile) sono comparsi in età molto più precoci, anche in quaranta-cinquantenni, e nei bambini e negli adolescenti sono state riscontrate persino forme nuove di diabete “misto”. Molte ragazze e giovani donne inoltre soffrono di quella che viene definita sindrome dell’Ovaio policistico in cui il metabolismo degli zuccheri non è ottimale (sarà l’argomento di un altro approfondimento).

E’ importante anche dire che questo aumento di incidenza del diabete o dei problemi glicemici è correlabile in gran parte all’aumento dei problemi di peso nella popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità qualche anno fa aveva coniato il termine “diabesità” proprio per indicare quanto le cose vadano a braccetto…

Quindi indipendentemente dall’età, la glicemia rimane un esame importantissimo, e da non sottovalutare assolutamente. Oltre naturalmente a parlarne con il vostro medico di famiglia vediamo insieme alcuni suggerimenti da adottare prima che possa questa situazione possa evolvere verso la patologia conclamata.

Buone notizie per fortuna: non sono necessarie diete estreme e nemmeno è necessario dover perdere un alto numero di chili!

Uno studio senza precedenti, appena pubblicato sull’autorevole rivista Jama Internal Medicine ,il più ampio eseguito al mondo negli ultimi 30 anni sulla prevenzione del diabete, mostra che per persone ad alto rischio di diabete è sufficiente perdere 2-3 chili (e mantenere il peso raggiunto per almeno due anni) e incrementare un poco l’attività fisica per dimezzare il rischio di ammalarsi.

In conclusione: monitorate la glicemia con regolarità, e, se trovate un valore alterato, puntate ad una lieve ma costante perdita di peso, e a piccole ma giornaliere variazioni in abitudini comportamentali (fare le scale a piedi, posteggiare lontano dalla propria destinazione finale, interrompere la sedentarietà anche a casa ogni uno-due ore). Sono degli obiettivi realistici e possono aiutarvi ad avere una vita futura più sana!

Dott.ssa Marta Romanelli

Chi è la Dott.ssa Marta Romanelli?

Laureata in Scienze Biologiche nel 1991 presso l’Università degli Studi di Padova (110/110) e dal 1992 iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi ha lavorato per molti anni presso laboratori di ricerca sui marcatori tumorali e in laboratori di analisi chimiche. Nel 2001 ha conseguito la specializzazione in Scienza dell’Alimentazione (70/70) e da allora esercita l’attività di nutrizionista come libera professionista a Mestre, Quarto d’Altino e Jesolo, presso centri privati.

È inoltre membro della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU).

Come biologa nutrizionista, si occupa dell’educazione alimentare di soggetti di ogni fascia d’età e per migliorare le condizioni di salute di chi è ammalato, in sovrappeso, degli sportivi e delle donne in gravidanza.

Per maggiori informazioni visita il sito romanellinutrizionista.it.

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