Dopo il parto, la mamma subisce nuovamente un forte cambiamento e deve adattarsi ad una vita posturalmente e biologicamente diversa.

Solitamente le neomamme lamentano stanchezza intensa, dolori alla schiena soprattutto a livello lombare, spalle, collo e a volte emicrania. Possono comparire disturbi a livello del bacino e del pavimento pelvico.
A volte anche il solo sollevare e tenere in braccio il neonato, o le posizioni durante l’allattamento, possono provocare un sovraccaico agli arti superiori.
In questa fase il trattamento osteopatico ha un’importanza preponderante già dopo le prime 2-3 settimane post partum, sia nel riequilibrare le strutture correlate al parto stesso, che nella valutazione del diaframma pelvico.
E’ importante sottolineare che informazioni riguardanti la durata del travaglio, la tipologia di parto avvenuta, l’utilizzo di ventosa, un’eventuale episiotomia.. condizionano e differenziano la tipologia di trattamento osteopatico.

Se il parto è stato eutocico, ovvero, naturale, l’osteopata porrà principalmente l’attenzione al bacino: valuta e verificare la sua corretta mobilità sul piano osteo-articolare, cranio-sacrale ed il rapporto con gli organi in esso contenuti.
L’approccio sarà quindi volto al ripristino di un miglior equilibrio sul piano muscolo-scheletrico e alla riduzione di eventuali dolori.

In caso di parto cesareo invece, oltre a quanto appena descritto, sarà fondamentale il trattamento della cicatrice per evitare l’insorgenza di aderenze e favorire il trofismo cicatriziale ed il drenaggio della piccola pelvi.

La cicatrice da cesareo infatti, è connessa direttamente con i muscoli addominali, con i visceri pelvici tra cui l’utero e tutte le strutture anatomiche che lo circondano (il tratto lombare, il pavimento pelvico, il sacro, il coccige etc.). In caso di una cattiva guarigione della cicatrice, possono formarsi delle aderenze interne che andranno ad alterare la mobilità delle strutture muscolo-scheletriche connesse causando non solo dolore pelvico ma anche lombalgie, sacralgie ed eventuali disfunzioni del pavimento pelvico (dolore durante il rapporto sessuale, stitichezza, cistiti ricorrenti..).

Ecco quindi che l’osteopata, grazie al trattamento manuale, è in grado promuovere il ripristino delle normali funzioni del corpo, alleviando e riducendo il dolore, le tensioni, e favorendo il recupero della mobilità inducendo un processo di auto regolazione e auto guarigione del corpo della neomamma.

Normalmente sono necessarie poche sedute per risolvere i disturbi associati al post -partum ma l’osteopata valuta comunque caso per caso .

Consigli per una miglior gestione del post partum:

• Nei giorni successivi al parto evita di stare in piedi per troppo tempo: il pavimento pelvico, l’utero e i legamenti sono ancora molto lassi e con fatica reagiscono alla forza di gravità che invece provoca la discesa di queste strutture.

• Non abusare dell’utilizzo della pancera poiché tende a sostituirsi ai muscoli addominali

• Se all’inizio provi dolore pelvico nel muoverti per allattare il tuo bambino, consulta un’ostetrica e prova ad allattare distesa sul fianco.

• Dopo circa un mese dal parto (nel rispetto della guarigione cicatriziale) inizia a massaggiarti la cicatrice dolcemente e in maniera graduale per evitare aderenze.

• Spesso nel post-partum potrebbe esser presente stipsi, o flatulenza: cerca di bere molto, mangiare fibre, ma soprattutto usare uno sgabellino sotto i piedi durante la defecazione per favorire la verticalizzazione del retto e quindi l’uscita delle feci.

● Articolo scritto dalla Dott.ssa Dott.ssa Roberta Bodin – Osteopata

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