La stitichezza è un disturbo piuttosto frequente in età pediatrica e può coinvolgere sia il lattante che il bambino, portando spesso ad un consulto medico specialistico.
La normale frequenza e la consistenza delle feci varia con l’età dei bambini e la dieta; vi è anche una notevole variazione da bambino a bambino.
La maggior parte (90%) dei neonati normali emette il meconio entro le prime 24 h di vita. Durante la prima settimana di vita, i lattanti evacuano con una media di 4-8 evacuazioni/die. I neonati allattati al seno hanno, in genere, più evacuazioni rispetto ai bambini alimentati con latte artificiale.

Durante i primi mesi di vita, i bambini allattati al seno evacuano con una media di 3 evacuazioni/die, contro circa 2 evacuazioni/die per i bambini alimentati con latte artificiale. Dall’età di 2 anni, il numero di evacuazioni diminuisce leggermente < 2/die e dopo l’età di 4 anni, è ridotto leggermente > 1/die.
In generale, segni di sforzo (p. es., sforzarsi) in un piccolo lattante NON significano stipsi.

I lattanti sviluppano gradualmente i muscoli per contribuire all’evacuazione.

La costipazione può essere di due tipi:

-Organica: quando è causata da intolleranze alimentari, malattie neurologiche, metaboliche…

-Funzionale: quando insorge per motivi non patologici, che potrebbero esser scatenati già in età fetale, come un mal posizionamento intra uterino, o dovuti ad un parto complicato, in cui sono state necessarie alcune manovre ostetriche (es. Kristeller).

Gli episodi sopracitati possono interferire con alcune strutture chiave del corpo, con conseguente ripercussione sulla funzionalità intestinale.
Il complesso cranio-sacro è responsabile, proprio per la sua competenza funzionale relativa al sistema nervoso parasimpatico, del corretto funzionamento delle funzioni somato-viscerali, tra cui quella gastro-intestinale.
Ecco quindi come il trattamento osteopatico interverrà in queste strutture per andare a ripristinare una corretta peristalsi ed una normalizzazione della funzione evacuatoria.

Anche il rispetto dei ritmi circadiani è fondamentale.
La durata del sonno è in stretto rapporto con tale funzione, pertanto, nelle prime settimane di vita del neonato, non essendoci un buon ritmo sonno veglia, sarà molto più frequente manifestare una stipsi funzionale.

Come già accennato all’inizio di quest’articolo, un’altra causa molto frequente nel lattante è rappresentata dall’uso del LATTE ARTIFICIALE.
I neonati allattati artificialmente tendono ad essere più inclini alla stitichezza, poiché questo tipo di latte può essere più difficile da digerire rispetto al latte materno ed il piccolo potrebbe presentare un’intolleranza ai latticini.
Ecco perché è opportuno consultare il proprio pediatra o uno specialista di latte artificiale, per identificare quale potrebbe essere quello migliore per il proprio figlio.

Da non sottovalutare la corretta preparazione del biberon.
Seguire sempre le istruzioni che si trovano in ogni confezione, poiché un’insufficiente diluizione del latte artificiale potrebbe disidratare il bambino e contribuire alla stitichezza.

Attenzione ai cambiamenti!!!

La stipsi funzionale può insorgere come manifestazione di un disagio emotivo innanzi a grandi cambiamenti come il passaggio dal latte materno a quello artificiale, lo svezzamento, all’uso del vasino, l’inizio della scuola.

Quali sono i segnali di stitichezza nel neonato?

Possiamo ipotizzare che un neonato soffra di stitichezza quando:
– Durante l’evacuazione piange più del solito, è irritabile, inarca la schiena e contrae i muscoli di tutto il corpo.
–  Le feci nel pannolino sono dure, secche e poco voluminose.
–  Presenza di tracce di sangue nel pannolino
–  Perdita di appetito: la stipsi porta il bambino a sentirsi sazio abbastanza rapidamente, rifiutando il cibo
–  Presenza di ‘pancia dura’: la stipsi può causare gonfiore addominale e potresti sentire che il bambino ha la pancia più dura del solito.

Alcuni consigli:

  • Osserva se durante la giornata l’eventuale presenza di momenti in cui il tuo bambino spinge per evacuare ma non riesce. In questo caso potresti aiutarlo portandogli le gambine al petto, e successivamente facendogli fare dei movimenti circolari. In questo modo lo si aiuta ad eliminare l’aria nella pancia e a stimolare la peristalsi intestinale.
  • Se sta spingendo, posso metterlo seduto tra le mie gambe e flettendogli le ginocchia più in alto rispetto al bacino. Questa posizione faciliterà sia la peristalsi che la spinta a livello intestinale.
  • Evita di stimolarlo con il sondino frequentemente e aspetta qualche giorno prima di farlo.
  •  Effettua una buona ‘educazione’ all’evacuazione sin dalla più tenera età: abitua il tuo bambino ad usare il water o il vasino sempre alla stessa ora, con un sostegno per i piedi (non devono esser sospesi nel vuoto), in un ambiente che garantisca la sua privacy e senza distrazioni.
  •  Effettua dei massaggi in senso orario sul suo pancino, ponendo maggior attenzione alla zona terminale dell’intestino.

Se non migliora consultate un osteopata pediatrico.

Articolo scritto da un nostro collaboratore di seguito tutti i riferimenti

● Articolo scritto da Roberta Bodin.

Osteopata

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