Mi rivolgo a tutte quelle donne che iniziano un percorso nuovo portando la vita dentro di sé: parliamo di gravidanza. Perché possiate trovare naturalezza nel vivere i vostri cambiamenti ma soprattutto per comprenderli.

La Gravidanza è un periodo abbastanza lungo durante il quale il corpo e la mente attuano una serie di cambiamenti così importanti che spesso se ne viene travolti e c’è bisogno di aiuto per farvi fronte. Andremo per ordine di trimestri di gravidanza per renderci la lettura più scorrevole e consequenziale.

PRIMO TRIMESTRE

Se vi trovate o vi siete trovate nel primo trimestre di gravidanza è molto probabile che abbiate una dose di sonno arretrata o che facciate fatica a portare avanti le vostre attività quotidiane questo è normale ed è causato da un ormone che normalmente viene prodotto a metà ciclo mestruale che è il progesterone.

È l’ormone del rallentamento, è prodotto in grosse quantità dal corpo luteo gravidico ed ha la funzione di bloccare la crescita di altri ovuli, di mantenere lo stato di gravidanza nell’utero e di farvi appunto andare ad una marcia minore.

Dategli ascolto. Rallentare nel primo trimestre ha la funzione di preservare la nuova vita che portate e di conservare energie preziose che servono per altri scopi. Avete mai riflettuto sul fatto che il feto che portate è geneticamente diverso da Voi, che è costituito da cellule diverse dalle vostre?

Questa considerazione dovrebbe portare il sistema di difesa del corpo della mamma a combattere per eliminare ciò che non è “self” cioè non è riconosciuto come “proprio” dalla mamma (il suo bambino) eppure questo non avviene.

Nel primo trimestre, infatti, la mamma ha le difese immunitarie basse proprio per evitare che possa esserci un’aggressione nei confronti del feto che porta in grembo da parte del sistema immunitario, questo è lo stesso motivo per il quale esistono gravidanze che insorgono con forti raffreddori o sindromi influenzali proprio perché per far spazio al nostro piccolo caliamo la difesa e ciò ci rende più vulnerabili, anche alle temperature.

Anche il vostro stomaco e il vostro intestino rallentano: difficoltà digestive e difficoltà di evacuazione sono sempre imputabili al signor progesterone. Per far fronte a questo è molto importante mangiare poco e spesso in modo tale da non caricare lo stomaco; bere acqua in abbondanza ma possibilmente non durante i pasti così gli enzimi gastrici non vengono diluiti ma rimangono concentrati e più efficaci nello svolgere la loro funzione.

A questo proposito vi ricordo che la signora nausea tanto temuta non deve essere necessariamente presente, averla o non averla non è un segnale di “buona” o di “cattiva” gravidanza ma di come risponde il vostro corpo al cambiamento. Vi dirò una cosa in più per avvalorare quanto il primo trimestre sia davvero il momento in cui si decide “per il tutto o per il nulla” riguardo al vostro piccolo: la gravidanza porta gli stessi sintomi di una fase pre-ciclo mestruale quindi sono anche ben accetti alterazioni dell’umore e nervosismi.

SECONDO TRIMESTRE

Il tutto dovrebbe migliorare attorno alla 15esima settimana di gestazione quando il progesterone inizia lievemente a scendere.

Durante la gestazione il vostro bimbo cresce e necessariamente anche la casa materna che lo ospita: il Vostro Utero!

Considerate che in assenza di gravidanza esso occupa la piccola pelvi ed è grande 7 cm circa, a termine di gravidanza è lungo circa 30 cm e si fa spazio ben oltre la pelvi. Il fatto che aumenti seppur gradualmente le sue dimensioni ha inevitabili effetti su tutte le strutture con cui è a contatto ( vescica, retto, intestino e vagina) e per compressione anche su organi più distanti come stomaco, polmoni, reni e cuore.

La vescica, fin dagli albori dell’insediarsi della gravidanza, è molto reattiva, vi costringerà ad urinare spesso (pollachiuria della gravida) per effetto del progesterone prima e nel secondo/terzo trimestre anche per il peso dell’utero sulla stessa.

Nella cavità addominale le anse intestinali vengono compresse e costrette ad assumere posizioni di favore nei confronti dell’utero questo può portare la mamma ad avvertire a volte sensazione di fastidio o dolore ai lati della pancia o a evacuare in maniera sregolata o con difficoltà ( e non va bene spingere in questi casi ma trovare soluzioni parlando con un professionista della salute).

I polmoni non trovano più lo stesso spazio di espansione (quando la mamma IN-spira) che avevano nel primo trimestre, il diaframma stesso (muscolo che a cupola separa il torace dall’addome) è schiacciato questo fa sì che l’esito sia una respirazione più superficiale, con respirazioni più frequenti per garantire comunque l’ingresso di una buona quantità di ossigeno, fondamentale non solo per te mamma ma anche per tuo figlio.

L’invito è quello quindi di prendersi del tempo per respirare affinchè i muscoli coinvolti possano mantenere la loro elasticità, soprattutto in previsione del parto ma prossimamente avremo modo di approfondire anche questo argomento.

Concludiamo il nostro excursus prestando attenzione all’apparato cardiocircolatorio materno.

TERZO TRIMESTRE

La pressione bassa, segno di fisiologia rilevante che accompagna possibilmente tutto il primo e il secondo trimestre di gravidanza con leggero rialzo verso il termine, consente alla placenta (quella che chiamo “credenza di merende” del neonato: sostanze nutritive e ossigeno ) di svolgere al meglio le sue funzioni senza resistenze sui vasi.

Il nostro corpo che cambia per ospitare (GUEST-azione) ha un volume maggiore via via che ci si avvicina verso la 40esima settimana ma deve garantire la stessa quantità di ossigeno dappertutto per questo si parla di condizione di “emodiluizione della gravida” aumenta cioè il volume ematico per raggiungere e garantire la perfusione di ogni distretto corporeo.

La vascolarizzazione aumenta portando a colorazione diversa il seno, in particolar modo nella zona dell’areola (area pigmentata tondeggiante attorno al capezzolo) e la vagina.

L’areola appare più distesa e più scura, la vagina presenta grandi labbra più scure e introito vaginale più rosato ed imbibito al fine di distendere i tessuti in previsione della più grande distensione che sarà il vostro parto.

Provate ad osservarli da vicino questi cambiamenti e compiacetevi di quanto possiate contare sulla Natura e sul vostro corpo; non siete sole tutto il corpo si adopera per la Nascita dategli fiducia. Esploratelo.

A PRESTO CON NUOVI ARTICOLI.

DOTT.SSA GIORGIA FURLAN

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