“TUTTO, MA NON MI TOLGA IL CAFFE‘!”
Quando durante le consulenze nutrizionali la paziente che ho davanti esordisce così io sorrido e dico sempre che “non tolgo a nessuno quello che non riesco a togliere a me, ovvero il caffè e l’acqua con le bolle quando mangio”!

Già questa affermazione ha un evidente effetto rilassante sulla persona che ho davanti e la predispone a fare qualche piccolo, ma fondamentale, cambiamento nutrizionale!

Cercando le più famose frasi scritte sul caffè ho trovato questa, scritta tra l’altro da un americano, che mi ha trovato perfettamente concorde:

Nessun caffè può essere buono al palato se prima non manda una dolce offerta aromatica alle narici. Henry Ward Beecher

Infatti il caffè, prima ancora di berlo, lo sorbiamo con l’olfatto! Ecco perchè chi dopo il covid è rimasto senza gusto ed olfatto spesso diceva: non trovo più neanche il piacere di bere un caffè!

Ma poi, sto caffè, ci fa proprio così male?

Come spesso mi capita di dire e scrivere, un consumo moderato di tutto (tranne dell’animale in realtà), non fa male, sempre che non si soffra di specifiche patologie per cui il medico curante lo sconsigli.

Addirittura il caffè, fino a qualche anno fa messo al bando soprattutto per le malattie cardio vascolari, è stato recentemente rivalutato per i suoi benefici e non malefici, sulla nostra salute!

Una meta-analisi del 2019 che ha considerato 40 studi, per un totale di 4 milioni di persone coinvolte come campioni, a parità di fattori di rischio (fumo, alcool, età e peso corporeo), ha stabilito che i bevitori moderati, ovvero tra i 3 e 4 caffè giornalieri, avevano un rischio minore di mortalità rispetto ai non bevitori di caffè!

Ma non solo, rispetto al diabete di tipo 2, malattia sempre in maggior crescita nel mondo occidentale, un’altra meta-analisi dimostra che, sempre i consumatori moderati, hanno una riduzione del 7% dell’insorgenza del diabete di tipo 2.

Le attività benefiche/malefiche del caffè sono ascrivibili alla componente polifenolica antiossidante, tra cui alcuni principi attivi, come l’acido caffeico, inibiscono l’assorbimento della vitamina B1 (tiamina) importante e necessaria per la salute cardiovascolare; ovviamente queste fanno tendere la lancetta verso il NObuono, invece l’acido clorogenico, che porta ad una attenuazione della resistenza all’insulina e dell’intolleranza al glucosio, ovvero migliorano la gestione degli zuccheri, la fanno spostare sul SIbuono! 


Il consumo di una tazzina di caffè prima di fare attività fisica, sembra dare un impulso positivo al nostro metabolismo con un effetto interessante nel profilo lipidico FM, ovvero nel consumo delle cicce a deposito!

Quindi altro che mela, una tazzina al giorno toglie il grasso di torno! Fantastica notizia per i caffeinomani in lettura!

Ma pensate che anche a livello del rischio cardiovascolare il consumo moderato ha rivelato, sempre su studi pubblicati su PubMed, una riduzione del rischio. Ovvero chi beve caffè in modo moderato ha un rischio cardiovascolare inferiore a chi o non lo beve o ne beve troppi! Questa curva ad U, così viene definita, la ritroveremo anche per il sale, per l’alcool… insomma poco e troppo non ci fanno bene mai!

Non sono delle belle notizie?
Per chi dice “di qualcosa devo pur morire” beh i tre caffè ci stanno, senza morire!

A livello mentale l’effetto della Caffeina lo abbiamo provato tutti! La maggior parte, ed io sono tra quelli, dice che se a colazione e dopo pranzo non beve il caffè non riesce a mettersi in moto, né fisicamente (in molti integratori per sportivi la caffeina la fa da padrona) né tanto meno mentalmente!

Molti studi vedono la caffeina un tonico per la mente e ottimo per risollevare lo spirito; anche in patologie psichiatriche come la depressione sembra migliorare il tono stesso dell’umore.

Bisogna poi far attenzione sempre alle quantità, perchè se in eccesso sono invece presenti sintomi neurologici come tremore e palpitazione, insonnia ed irritabilità! E chi come me prima degli esami passava notti insonni a suon di moke, i sintomi li riconosce immediatamente! 

Fino a qui tutto bene, tutti voi che leggete vi sentite pronti per mettere su la moka, ma, aimè le buone notizie lo sono fino ad un certo punto!

Mi spiace spegnervi il buon umore, infatti nella maggior parte degli studi ci si riferisce a quella brodaglia filtrata, per capirci il caffè all’Americana e non al nostro caffè della moka!

 

Un’altra certezza era che la pressione ed il caffè, così come il sale, non andassero proprio bene in compagnia, ma per fortuna, anche in questo caso, il consumo moderato non solo non la aumenta, ma anzi, anche se modesto, diminuisce il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa; in questo caso grazie all’azione antiossidante proprio dell’acido clorogenico. 

Però il caffè contiene pure la caffeina, incriminata nell’aumento della pressione negli ipertesi, quindi se sei già in terapia, beh, una tazzina non te la toglie nessuno ma forse meglio decaffeinato di qualità.

Quindi starai pensando, il caffè la abbassa e pure la alza… ma cosa scrivi? E’ proprio così, devi fare attenzione a quanti ne bevi se sei in terapia per l’ipertensione, puoi stare più tranquillo se invece sei un soggetto sano, ma in ogni caso non devi superare i 3 caffè al giorno.

Molte persone ne consumano anche 6-8 al giorno, dovete diminuire assolutamente, togliete quelli in più nei momenti in cui lo prendete più per noia che per desiderio!

Anche sull’LDL, le nostre nemiche della salute del cuore, vi invito a rileggere la rubrica sul Colesterolo il caffè dice la sua. Infatti se pur i polifenoli del caffè essendo degli antiossidanti ed antifiammatori inibiscono l’ossidazione delle LDL e riducono i marker di rischio cardiovascolare come la proteina C-reattiva, d’altra parte, in quello ottenuto per bollitura, ovvero quello Italiano, si estraggono degli oli, il Cafestol e il Kahweol che favoriscono la sintesi del colesterolo endogeno, con un aumento delle LDL fino a picchi del 14% in soggetti con già LDL alte! 

Come potete capire, come sempre nella medicina, certezze non ce ne sono, studi ed approfondimenti sono sempre in corso; se andate su Pubmed e fate una ricerca su questo, come su altri argomenti, sembra a volte di perdersi nei meandri di una foresta di informazioni, spesso contraddittorie tra di loro. 

Direi che però allo stato dell’arte, un consumo moderato ci sostiene la mente e pure la salute, quindi buon caffè a tutti noi!

 E, anche se ci farebbe meglio quello filtrato, io sinceramente non posso rinunciare al rumore del caffè, il gorgoglio della moka, al profumo che ne deriva, alla gestualità di annusarlo prima di berlo, alla convivialità che c’è quando si beve un buon caffè in compagnia e personalmente, al ciccheciocche con il biscottino, rituale fondamentale del mio post pranzo! 

Fate quindi attenzione a farlo con il gas a fuoco medio e molta attenzione se avete la piastra elettrica o ad induzione, a mettere sempre una posizione bassa, per evitare il più possibile di estrarre quelle sostanze che non ci fanno assolutamente bene alla salute.

Buon caffè a tutti noi!

Con affetto

Franca

 

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 Natur 1 ottobre 2021 I.Bertini, M.R.D’isanto
Consumo moderato di caffè  e benefici per la salute
Caffè , caffeina e salute .
van Dam RM, Hu FB, Willett WC.N inglese J Med. 23 luglio 2020;383(4):369-378. doi: 10.1056/NEJMra1816604.PMID: 32706535 Revisione. Nessun riassunto disponibile.
Consumo di caffè, tè verde, tè nero e tè oolong e rischio di mortalità per malattie cardiovascolari negli uomini e nelle donne giapponesi.
Mineharu Y, Koizumi A, Wada Y, Iso H, Watanabe Y, Date C, Yamamoto A, Kikuchi S, Inaba Y, Toyoshima H, Kondo T, Tamakoshi A; Gruppo di studio JACC.J Epidemiol Community Health. 2011 marzo;65(3):230-40. doi: 10.1136/jech.2009.097311. Epub 2009 8 dicembre.PMID: 19996359 
Davide Terranova
Nutri il tuo cuore, il  caffè del cuore
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