Gonfiore? Dermatiti? Difficoltà respiratoria? Problematiche intestinali? Spesso questi sintomi nascondono un’allergia sempre più diffusa che è quella al Nichel! Ma prima di focalizzarci su questa, vorrei spiegarvi cos’è un’allergia.

L’allergia è una reazione del nostro organismo verso sostanze presenti nell’ambiente, che possiamo ingerire, toccare o inalare; queste sostanze, chiamate appunto allergeni, con le quali entriamo in contatto, portano il nostro organismo ad avere una risposta che può essere immediata o ritardata, ed ancora transitoria ma anche permanente.

Vediamo nel dettaglio quali possono essere i sintomi dell’allergia.

Apparato respiratorio: naso chiuso che cola, starnuti, occhi che lacrimano con prurito, respiro affannoso, asma;

Apparato dermatologico: orticaria con rossori ponfi prurito e pelle arrossata;

Apparato gastrointestinale: dolori addominali, diarrea, nausea, vomito;

Nei casi più gravi si ha anche gonfiore alle labbra, alla lingua, difficoltà nella deglutizione, arrossamento su tutto il corpo e mancanza di respiro; in questo caso la prima cosa da fare è chiamare il Pronto Soccorso perchè questi sintomi possono evolvere in uno shock anafilattico.

Se il nostro corpo ha una reazione come quelle viste sopra, bisogna cercare di capire che “cosa”  l’abbia scatenata, in modo che si possa cercare di evitarne il contatto e poter riferire al medico di famiglia o di pronto soccorso cosa può aver scatenato l’allegia.

Gli allergeni sono veramente tanti e capire cosa ci può portare a stare male è fondamentale per riuscire a gestire al meglio la propria allergia.
Gli allergeni più comuni sono i pollini, la presenza di un animale (peli,urina,forfora,saliva), alimenti (tutte le sostanze che liberano istamina), farmaci, prodotti chimici, tinture per capelli… solo per nominarne alcuni.

Una delle più famose, ahimè, è quella ad un metallo pesante: nichel.

Metallo bianco argenteo presente nel suolo, nell’acqua, nell’aria e nella biosfera, è complice di moltissime reazioni allergiche perché lo troviamo nella maggior parte dei prodotti con i quali abbiamo a che fare quotidianamente.

Non solo moltissimi alimenti lo contengono, tanto che stilare la lista di quello che bisogna evitare è praticamente scrivere tutto quello che si mangia, ma gli stessi in contenitori utilizzati per conservare gli alimenti ce l’hanno e possono cederlo all’alimento stesso; non parliamo poi nella fabbricazione di monili quindi bigiotteria e gioielleria orecchini piercing, bottoni, chiavi, occhiali, stoviglie, monete metalliche, tinture per ceramiche porcellane e vetro, nella lavorazione dei tessuti e della pelle, quindi scarpe e borse giubbotti.

Esso è presente negli stessi macchinari di produzione e quindi lo si ritrova nel prodotto finale perchè viene ad esso ceduto, ecco perchè da anni ci sono detersivi, saponi, cosmetici che devono rispondere alla normativa che stabilisce che il contenuto in nichel non deve essere superiore a 0,1PPM, che è la soglia per scatenare la reazione allergica.

Purtroppo questa normativa non tiene conto che in alcuni soggetti, particolarmente predisposti, anche questa piccola quantità può determinare reazioni allergiche o comunque sensibilizzazione.

Da allergica quale sono vi raccomando di stare sempre molto attenti, perché se si è particolarmente sensibili, anche questa piccole contaminazioni quotidianamente (con tutto quello con il quale entriamo in contatto) possono portare ad una reazione, magari lieve, magari poco importante in quel momento, ma che potrebbe diventare cronica.

Il nichel è presente anche in tutti gli organismi viventi sia vegetali che animali perché loro si nutrono dal suolo e dall’acqua, che lo contengono e proprio per quello gli alimenti rappresentano per l’uomo la principale fonte di nichel.
Attenzione quindi agli alimenti di derivazione animale, carni latticini e uova; l’uovo è quello a più alto contenuto in nichel!

Vi aspetto in parafarmacia per aiutarvi, visto che sono anni che combatto con questa allergia.

La diagnosi viene fatta tramite i patch test: test specifico che individua reazioni locali di ipersensibilità ritardata cellula mediata. Nel caso invece di un’esposizione per via alimentare ci si attiene al test di provocazione orale con l’alimento sospetto preceduto dalla dieta di eliminazione diagnostica dell’alimento stesso, l’allergologo al quale vi rivolgerete deciderà se farli anche entrambi.

Se siamo allergici al Nichel, se spesso abbiamo reazioni anche dermatologiche senza comprenderne il perchè, se vogliamo fare pulizia di quanto ne abbiamo accumulato, cosa possiamo utilizzare?
La dott.ssa Franca prossimamente ce lo racconterà!

Articolo scritto da un nostro collaboratore di seguito tutti i riferimenti

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